Il Nuovo Umanesimo è una corrente di pensiero, fondata da Mario Rodríguez Cobos detto Silo, che si caratterizza di sei punti fondamentali, che costituiscono l’atteggiamento umanista.
Gli aspetti più rilevanti di questo atteggiamento, che costituisce il tratto comune degli umanisti di tutte le culture, possono essere descritti così:
1. si riconosce all’essere umano una posizione centrale sia come valore sia come preoccupazione
2. si sostiene l’uguaglianza di tutti gli esseri umani
3. si accettano e si valorizzano le diversità personali e culturali
4. si tende a sviluppare la conoscenza al di là di quanto accettato, fino a quel momento, come verità assoluta
5. si sostiene la libertà di professare qualunque idea e credenza
6. si ripudia la violenza.
Il Nuovo Umanesimo viene talvolta chiamato Umanesimo Universalista, poiché sostiene che in tutte le culture, nel loro migliore momento di creatività, l’atteggiamento umanista è dominante nell’ambiente sociale.
“ Gli umanisti sono donne ed uomini di questo secolo, di quest’epoca. Ritrovano nell’Umanesimo storico le proprie radici e si ispirano agli apporti di diverse culture e non solo di quelle che in questo momento occupano una posizione centrale. Sono inoltre uomini e donne che si lasciano alle spalle questo secolo e questo millennio e che si lanciano verso un mondo nuovo.
Gli umanisti sentono che la loro storia passata è molto lunga e che quella futura lo sarà ancora di più. Pensano all’avvenire mentre lottano per superare la crisi generale del presente. Sono ottimisti, credono nella libertà e nel progresso sociale.
Gli umanisti sono internazionalisti, aspirano ad una nazione umana universale. Hanno una visione globale del mondo in cui vivono ma agiscono nel loro ambiente. Non desiderano un mondo uniforme bensì multiforme: multiforme per etnie, lingue e costumi; multiforme per paesi, regioni, località; multiforme per idee e aspirazioni; multiforme per credenze, dove abbiano posto l’ateismo e la religiosità; multiforme nel lavoro; multiforme nella creatività.
Gli umanisti non vogliono padroni; non vogliono dirigenti né capi, e non si sentono rappresentanti o capi di alcuno. Gli umanisti non vogliono uno Stato centralizzato né uno Stato Parallelo che lo sostituisca. Gli umanisti non vogliono eserciti polizieschi né bande armate che ne prendano il posto.
Ma tra le aspirazioni degli umanisti e la realtà del mondo d’oggi si è alzato un muro. E’ ormai giunto il momento di abbatterlo. Per farlo è necessaria l’unione di tutti gli umanisti del mondo.”
(tratto dal Documento Umanista del 1993).